Come sbarazzarsi dei colleghi “SACCENTINI” per sempre?

di | 14 Settembre 2015
Liberati dai colleghi "SACCENTINI"

Liberati dai colleghi “SACCENTINI”

La tua ricerca di un sistema che ti aiuti ad approcciarti all’informatica potrebbe essere a buon punto se leggi con attenzione questo articolo.

Non è colpa tua se prima d’ora non hai mai avuto un serio approccio alle nuove tecnologie.

Molti progettisti e costruttori hanno cercato di semplificare la vita alle persone.

La lotta per fare le cose più facili e comprensibili è ormai senza quartiere.

Il problema di cui ti voglio parlare oggi è che prima o dopo ci si sente DISARMATI di fronte alla giungla informatica.

Mettiamo ora il focus su una strategia che molti per ERRORE fanno!
Chiedere a un collega “SACCENTINO”.

Il SACCENTINO è un’arma a doppio taglio. Cioè, si possono ottenere dei vantaggi, ma ci sono anche dei pericoli.

Capisco che la posizione che sto per spiegarti è contro-intuitiva per questi fatti:

  1. Tutti sanno che non si può sapere tutto
  2. Se non sai chiedi
  3. Non è importante sapere tutto, ma sapere a chi chiedere
  4. Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. (questa frase non serve che vi dico chi l’ha detta vero?)

Il problema è che a chiedere un chiarimento su elementi di base d’informatica a un collega “SACCENTINO” risolvi il problema contingente, ma crei un “debito” di qualche tipo.

In Italia la situazione è comica, perché gli “help desk” aziendali interni non sanno neanche che esistono in giro per il mondo e non sanno se sono una cosa da mangiare che viene dall’America o una nuova moda inglese.

Siccome non do per scontato che la parola Help Desk ti sia famigliare, diciamo che è un modo figo per descrivere chi in una certa azienda è pagato per risponderti al telefono e spiegarti in qualche modo come venirne fuori.

Cosa offre il collega “SACCENTINO”?

Dipende, ma in generale le offerte sono due:

  1. Aiutino in cambio di rispetto
  2. Aiutino in cambio di affetto

Ciò che chiede in cambio però, ti garantisco, è sempre sproporzionato.

Ti rendi conto che tu gli hai chiesto un’unghia e in cambio lui si prende il braccio?

Ti racconto una storia, così capisci meglio cosa intendo:

Il primo caso: Aiutino in cambio di rispetto

Collega "Saccentino" del primo caso.

Collega “Saccentino” del primo caso.

Quella volta che chiesi a un collega, che chiameremo Attila, come voleva che gli facessi una certa cosa in Excel, mi fece vedere un comando, che avevo usato pochissimo, e quindi ignoravo abbastanza la sua esistenza.

Quando si accorse che per me suonava quasi nuovo, se ne approfitto con battutine antipatiche del tipo: “ah non lo sapevi”?

Non ti dico quanto odiavo profondamente il comportamento di Attila quando ad altri impotenti colleghi diceva con tono saccente la parola inglese under score [anderscor], cioè la “lineetta bassa”, che per farla uno diventa matto se non sa la procedura.

Figurati che i malcapitati sotto le grinfie di Attila non sapevano neanche il nome del simbolo. (Se non sai fare la lineetta bassa, sappi che è una emerita cazzata, basta premere il tasto SHIFT, cioè quello del maiuscolo temporaneo, e dare un colpetto al tasto meno).

Quando vedevo queste scene, mi saliva la pressione! Gli avrei tirato dietro una tastiera in testa ad Attila!

Quello che ti ho raccontato è l’incarnazione del collega “SACCENTINO” più odioso in assoluto.

Se l’obbiettivo di Attila era di evitare che qualcuno lo interrompesse nel lavoro e lo “disturbasse” mentre si masturbava a fare il punto croce sui fogli Excel, penso ci fosse riuscito!!!

Infatti dentro di me pensavo “piuttosto che chiedergli un’altra cosa preferisco la morte sotto tortura come nella scena di Braveheart!!”

Secondo caso: Aiutinoo in cambio di affetto

Il collega gentile, lo chiamano "il ragazzo"

Il collega gentile, lo chiamano “il ragazzo”

Questo è il caso più pernicioso e difficile da capire.

Lo scenario è diametralmente opposto al precedente.

Il collega è sempre disponibile, gentile ed è un piacere lavorare assieme a lui.

“Avercene” gridano e cantano in coro nell’ufficio del personale.

C’è solo un problema: “lui è pagato per fare il suo lavoro, non per insegnare l’informatica di base a te!”

Anche in questo caso la spiegazione mi viene meglio se ti racconto una storia. E’ una storia di fantasia e i personaggi sono mezzi inventati, ma le conseguenze sono TREMENDAMENTE REALI.

E’ la storia di Angela e Matteo.

Angela è un’utente intelligente, ma è allo sbaraglio…

Gli hanno sbattuto a forza sulla scrivania un computer, quando non sapeva neanche come si accende e l’hanno costretta a usare un programma che compila qualche schedario, che prima lo faceva tranquillamente a mano.

Già che ci sono, nell’azienda o ente in cui lavora Angela, gli hanno affibbiato un’email nuova di zecca.

I geni dei piani alti che hanno deciso di tirarla dentro nel vortice delle email sono veramente convinti che: oggi come oggi il computer lo sanno usare tutti. Ma non è vero!

Matteo è un giovane affettuoso, se ne intende di computer, lo ha avuto fin dai tempi delle superiori.

Coi videogame se la cavava abbastanza bene! Lui è innocente, non sapeva cosa lo aspettava nel mondo del lavoro quando ha accettato la mansione d’informatico!

Per mancanza di gente più formata e più specializzata, lo mettono come responsabile del Centro Elaborazione Dati (CED), che poi in Italia vuol dire che ti danno 1.100 euro al mese e ti fanno fare una mansione che richiederebbe almeno il triplo di paga…

Gente più formata esiste, ma non va a lavorare per una manciata di noccioline!

Il problema è che un giorno Angela, presa dalla paura di essere tagliata fuori, cerca di mettersi di buona voglia davanti alla dannata macchina e cerca di scrivere un’email… ma deve chiedere a Matteo aiuto, perché non sa da che parte prendere!

Matteo, che è buono e caro, gli spiega con calma come si fa la chiocciolina…

Da lì in poi, Angela, gli vuole bene come a un figlio a Matteo!!!

Solo che c’è un problema! Cazzarola!!! Angela ha risolto un problemino contingente, ha smarcato una piccola cosa, grazie all’aiutino momentaneo di Matteo.

Quel che è più grave è che ha peggiorato la situazione di tutti e due, cioè non ha imparato come funziona la posta elettronica, ma ha imparato a chiamare Matteo quando ha bisogno di fare una posta elettronica!

Capisci che le due cose sono diverse?

Matteo è pagato, anzi sottopagato, per tenere in ordine le robe del CED, non per fare il formatore.

Ma la storia di Matteo, che si sta facendo una testa quadra con il Cis.cin.kion.bekap1, te la racconto un’altra volta perché merita un articolo a se!

Non prende soldi, ma tanto amore degli utenti, che lo riempiono di complimenti e alimentano il suo ego.

Capiamoci, che non ho niente contro i colleghi che si vogliono bene.

Qui concentriamoci un attimo su Angela.

NON VUOLE ESSERE TAGLIATA FUORI

Ma se continua così sarà proprio ciò che gli succede.

Capisci che anche il buon Matteo, un giorno avrà qualche grossa patata bollente da pelare, che ti posso garantire, per un addetto al CED abbondano! Sono come gli aumenti sulla benzina, non mancano mai!

Che succede quando Angela lo chiamerà perché si è dimenticata un’operazione base?

Perché purtroppo un giorno lui le dirà, “scusa scusa scusa scusa, non posso venire, perché ho il gingillone quattrico in stato di positronico2, e sono in panico!
Succede che Angela sarà bloccata e in ansia, perché penserà che la causa sia il mancato aiuto di Matteo e non lo amerà più.

Ad Angela andare da utenti anche lontanamente simili ad Attila, gli fa venire il vomito solo l’idea!

Matteo da un giorno all’altro non è più idolatrato da Angela.

Fine di una storia d’amore!

Ammetto che personalmente sono un romanziere da schifo, e non so scrivere le storie d’amore, ma personalmente mi chiedo “esattamente in che momento Angela pensa di essere TAGLIATA FUORI?”.

Capisci che la causa di fondo è un orribile stato d’ansia?

Io ho una parola magica per risolvere questi problemi…

…(rullo di tamburi) e la parola magica è: PREPARAZIONE

Serve preparazione ad Angela, ma questo è facile da intuire.

Serve preparazione anche a Matteo, perché anche lui in questa storia è tremendamente sotto formato.

Va da se che se Matteo è chiamato da Angela per qualche aiutino, ci va volentieri per due motivi:

  1. Schiva lavori più complicati che non sa da che parte prendere, perché ti ho spiegato che è sotto-formato.
  2. Viene “pagato” con l’affetto di un utente, che lo fa sentire bene, perché è evidente che è sotto-pagato.

Brutta storia! Perché anche Matteo se continua sistematicamente così rischia alla lunga di essere tagliato fuori.

Ammetto un mio errore

Non sono bravo a vendere corsi, ma sento i sensi di colpa quando non ho raggiunto e salvato un utente base da tipi come Attila.

A causa della mia scarsa comunicazione non li raggiungo mai in tempo per toglierli dagli impicci, e me ne dispiace tanto.

Capisci … ci sono sempre nuovi “SACCENTINI” come Attila che stanno rompendo i “beep” agli indifesi utenti base.

Gli utenti base, sono gente disarmata di fronte agli arroganti e ai superbi.

Ma come dice il proverbio “la superbia partì a cavallo e se ne tornò a piedi”.

Io devo aiutarla questa gente. Arriverà il giorno in cui saranno autonomi e riusciranno a raggiungere l’indipendenza e la libertà!!!

Quelli che hanno avuto un rapporto con me non sono mai in debito. Mi hanno pagato e la cosa finisce lì.

Magari un corso d’informatica ben strutturato, non costa due lire, ma io non darò mai un’unghia per chiedere in cambio un braccio!!!

Perché i favori tra colleghi vai sempre male a misurarli e in giro ci sono persone (poche per fortuna), che sembra sempre che il mondo sia in debito con loro!

Non so se è il tuo caso, di avere un collega che fa il “SACCENTINO” odioso, ma se hai la sfortuna di avere uno o più di uno in mezzo ai piedi, allora il sistema Campione Informatico fa al caso tuo.

C’è un problema però, per quanto io possa diffondere il sistema, ho modo d’intervenire in maniera capillare solo tramite gli strumenti uno-a-molti, come il blog che stai leggendo.

Va da se che ti devo dare un sistema per risolvere la situazione immediatamente.

Il mio suggerimento pratico, applicabile da domani mattina è:

  1. Prendere autocoscienza che il collega “SACCENTINO” non è un formatore
  2. Distinguere i tipi stile Attila dai tipi stile Matteo (facile questa)
  3. Manda al diavolo gli Attila (tanto a loro gli interessa essere amati solo fino a mezzogiorno, e tanti auguri per la loro trista e solitaria carriera)
  4. Identifica i Matteo, solo perché è più gradevole avere a che fare
  5. Accordarti PRIMA su quale tipo di gratificazione può costituire uno sdebitarsi con loro
  6. Mai esagerare e non chiedere favori più grandi di robe che comportino una contropartita di un caffè o un pezzo di pizza o anche una modesta mancia in denaro.
  7. … e pagali il caffè o la pizza a Matteo, non lasciare sempre il conto in sospeso, lui è troppo timido per fartene memoria!

Poi ricorda che il vero segreto per sbarazzarsi dagli odiosi Attila e cooperare ottimamente coi buoni Matteo,

  era, è e sarà sempre: LA PREPARAZIONE.

Spero di averti aiutato, col mio articolo, e ora che sai come procedere!

Credo che non farai come il buffo Homer Simpson.

Non sai chi è? Beh è un personaggio comico di un cartone animato, che ha venduto l’anima al diavolo per un pacchetto di patatine! Molto comico, vero?!

Se sei arrivato a leggere fino a qui significa che sei una persona intelligente, e che d’ora in poi non darai più l’equivalente di una giornata di lavoro in cambio di una spiegazione di un tasto della tastiera! Bravo!

 

(1) il Cis.cin.kion.bekap: in realta non esiste, ma qualsiasi parola tecnica che sta studiando Matteo è un’altra lingua rispetto all’italiano e nel peggiore dei casi viene usata dal Saccentino simili ad Attila come supercazzola (come nel film Amici Miei). Attenti, perchè chi tende a parlare così è pericoloso come collega!

(2) il gingillone quattrico in stato di positronico: in realtà non esiste nemmeno questo, vedi la nota 1

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